Il caso in questione riguardava il rifiuto del Ministero di riconoscere una formazione professionale ottenuta in Romania, principalmente per l’assenza del certificato finale di valore emesso dall’autorità rumena e le Apostille. Tuttavia, il TAR ha riconosciuto che la decisione ministeriale non era conforme ai principi di valutazione sostanziale dei titoli, come stabilito dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato.
Quest’ultima ha enfatizzato l’importanza di esaminare i titoli in maniera concreta, superando gli ostacoli burocratici che non dovrebbero impedire il riconoscimento delle competenze effettive dell’individuo. Inoltre, il TAR ha evidenziato la mancanza di una richiesta tempestiva di documentazione integrativa da parte del Ministero, come prescritto dalla normativa europea.
Questo evento rappresenta un significativo successo nella nostra incessante lotta per il giusto riconoscimento delle qualifiche professionali estere nel sistema educativo italiano.
La recente ordinanza evidenzia una volta di più la necessità di superare le barriere formali che ostacolano il riconoscimento dei titoli esteri, accordandosi con i principi stabiliti dalla sentenza n. 18/2022 dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, che sottolinea l’importanza di valutare concretamente le competenze professionali.
Questa vittoria si aggiunge ad altre importanti decisioni che hanno visto il nostro sito e i nostri legali impegnati in prima linea:
Ogni successo nei tribunali rafforza il nostro impegno a supporto dei professionisti dell’educazione, sostenendo la loro lotta per il riconoscimento dei diritti professionali e accademici. La sospensione attuale del provvedimento ministeriale segna un altro passo avanti nella nostra missione di garantire che ogni docente possa esercitare la propria professione in Italia con il pieno riconoscimento delle proprie qualifiche, indipendentemente dal paese di origine.
Ma ci occupiamo anche del