La sentenza, che ha visto la ricorrente prevalere contro il Ministero dell’Istruzione e del Merito – Direzione Regionale – Ufficio VII Ambito Territoriale per la Provincia di Frosinone, segna un punto di svolta sulle intere procedure di mobilità.
La ricorrente, docente di ruolo, aveva chiesto il trasferimento in sedi diverse, ma nonostante avesse espresso la preferenza per sedi specifiche, il suo trasferimento non era stato accolto e tali sedi erano state, invece, assegnate a docenti neo immessi in ruolo. Gli Avvocati Antonio Rosario Bongarzone e Paolo Zinzi di RicorsiScuola.it hanno quindi impugnato i risultati dei bollettini di mobilità per l’anno scolastico 2023/2024, sollevando la questione della violazione delle norme che dovrebbero garantire priorità ai trasferimenti dei docenti già in servizio.
Il cuore della disputa si è concentrato sull’applicazione del CCNI Scuola 2022/2025, che regolamenta la mobilità del personale docente. Secondo il tribunale, il Ministero dell’Istruzione aveva errato nel non considerare la priorità di trasferimento per i docenti già in ruolo, una prassi che contrasta con le disposizioni legislative.
La decisione del tribunale afferma il principio secondo cui la mobilità dei docenti già in ruolo dovrebbe avere la precedenza su nuove immissioni, sottolineando che le nuove nomine dovrebbero avvenire solo dopo aver esaurito le opzioni di mobilità. Questo verdetto rappresenta un chiaro segnale a favore di una più equa gestione delle risorse umane nel sistema educativo italiano, assegnando un importante precedente legale che potrebbe influenzare futuri casi simili.
L’impatto di questa vittoria è ampio, con il tribunale che non solo ha riconosciuto il diritto della parte ricorrente ad essere trasferita secondo le sue preferenze ma ha anche stabilito un importante punto di riferimento per le future pratiche amministrative nel settore dell’educazione.