Il Tar Lazio, sede di Roma, sez. IIIa bis, ha emesso, in favore dello studio B&Z, la prima sentenza di merito in Italia circa la validità dei titoli di abilitazione all’insegnamento su materia. L’importante sentenza del TAR Lazio, ottenuta dallo Studio Legale B&Z in un ricorso patrocinato dagli avvocati Paolo Zinzi e Antonio Rosario Bongarzone, rappresenta un passo cruciale per i docenti italiani che hanno conseguito l’abilitazione all’insegnamento in altri paesi europei, e in particolare in Romania. Con questa decisione, il Tribunale ha stabilito principi fondamentali che rinforzano il diritto alla libera circolazione delle qualifiche professionali all’interno dell’Unione Europea, tutelando i diritti dei docenti italiani che hanno investito nella propria formazione all’estero.
Il ricorso è nato dal rigetto da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito della domanda di riconoscimento del titolo di abilitazione conseguito in Romania da una docente italiana. Il Ministero aveva rifiutato la richiesta, sostenendo che il titolo risultava carente della cosiddetta “Adeverinta,” un certificato che il Ministero della Pubblica Istruzione della Romania rilascia per attestare ufficialmente le competenze didattiche e le fasce di età degli alunni per i quali il docente è qualificato.
Secondo il Ministero, questo documento era indispensabile per il riconoscimento dell’abilitazione all’insegnamento in Italia. Tuttavia, gli avvocati Zinzi e Bongarzone hanno contestato questo requisito, ritenendolo un ostacolo ingiustificato e non conforme alle normative europee sulla circolazione delle professioni. Il TAR Lazio ha condiviso questa tesi, ritenendo il rigetto ministeriale in contrasto con le disposizioni europee in materia di libera circolazione e con i principi sanciti dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato.
Il TAR Lazio ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Zinzi e Bongarzone, annullando il provvedimento di rigetto e riconoscendo che l’Adeverinta non può essere considerata un requisito indispensabile per il riconoscimento delle qualifiche. Secondo il TAR, la normativa europea non giustifica una simile restrizione, poiché il diritto europeo prevede che l’autorità del paese ospitante, in questo caso l’Italia, debba effettuare una valutazione globale delle competenze e della formazione ricevuta dal candidato, tenendo conto dei titoli e delle esperienze già presentate.
Il Tribunale ha inoltre sottolineato che la Direttiva Europea 2005/36/CE, recepita in Italia con il D.lgs. 206/2007, si basa sul principio della proporzionalità e prevede la possibilità di adottare misure compensative, come il completamento di periodi formativi integrativi, piuttosto che un rigido diniego. Gli avvocati hanno quindi dimostrato che il Ministero avrebbe dovuto esaminare complessivamente il percorso di abilitazione, anche senza l’Adeverinta, per verificare se le competenze del docente fossero comunque equivalenti a quelle richieste in Italia.
La sentenza ribadisce l’importanza del principio di libera circolazione e del riconoscimento reciproco delle qualifiche professionali all’interno dell’UE. Come affermato dal TAR Lazio, gli Stati membri sono chiamati a rispettare le normative europee che consentono ai cittadini di uno Stato dell’Unione di esercitare la propria professione in altri Paesi, senza subire discriminazioni o ostacoli burocratici ingiustificati. In tal senso, il TAR ha stabilito che l’assenza dell’Adeverinta non può precludere automaticamente il riconoscimento dell’abilitazione, e ha imposto al Ministero di riconsiderare il caso della ricorrente alla luce di un’analisi più ampia e comprensiva delle qualifiche presentate.
Questa sentenza segna una svolta per i numerosi docenti italiani che hanno conseguito abilitazioni professionali in Romania e in altri Paesi dell’Unione Europea, e che incontrano frequentemente ostacoli e dinieghi nell’ottenere il riconoscimento dei loro titoli in Italia. La decisione ottenuta dallo Studio Bongarzone & Zinzi apre la strada a un cambio di approccio da parte delle autorità italiane, che ora dovranno considerare in maniera più dettagliata i titoli di abilitazione conseguiti all’estero, favorendo l’integrazione di misure compensative e riducendo la richiesta di documenti non necessari.
Gli avvocati Zinzi e Bongarzone hanno commentato il risultato definendolo “una vittoria importante non solo per i nostri clienti, ma per tutti coloro che vedono riconosciuto il diritto di mettere a frutto in Italia le competenze acquisite in altri paesi europei”. Grazie a questa sentenza, l’Italia sarà chiamata a conformarsi maggiormente ai principi europei di proporzionalità e libera circolazione delle qualifiche, assicurando ai docenti abilitati all’estero l’opportunità di accedere a posizioni lavorative senza essere limitati da requisiti burocratici che non trovano fondamento nelle normative europee.
Con questa decisione, il TAR del Lazio ha segnato una linea guida importante per il futuro riconoscimento dei titoli di abilitazione all’insegnamento conseguiti all’estero. Questa vittoria, sostenuta dallo Studio Legale Bongarzone & Zinzi, rappresenta un passo decisivo verso un maggiore rispetto dei diritti dei professionisti europei in Italia e garantisce ai docenti italiani abilitati all’estero una più ampia possibilità di accesso al mondo del lavoro.
Lo Studio Legale Bongarzone & Zinzi continuerà a battersi per il riconoscimento delle abilitazioni estere, supportando i docenti italiani e vigilando affinché le autorità italiane applichino correttamente i principi sanciti dal diritto europeo. Con questa storica vittoria, gli avvocati Zinzi e Bongarzone confermano il loro impegno per garantire giustizia e riconoscimento a tutti i professionisti che scelgono di valorizzare la loro carriera nel contesto europeo.
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