Lo studio ritiene illegittima la formazione delle graduatorie interne d’istituto laddove trattano, in maniera discriminatoria i docenti e gli Ata che hanno prestato servizio pre-ruolo quali precari sia nella scuola pubblica che in quella paritaria: il trattamento illegittimo si sostanzia nell’attribuzione di 3 punti per gli anni pre-ruolo invece che 6 (come spettanti ai docenti di ruolo).
Il servizio prestato nelle paritarie non viene riconosciuto. Il ricorso si estende anche all’annullamento del trasferimento d’ufficio, ove illegittimo.
Anche il servizio di ruolo prestato “in altro ruolo” viene conteggiato la metà. La disparità di trattamento è evidente.
Il Ministero dell’Istruzione e gli Istituti scolastici, continuano a dichiarare perdenti posto, docenti che hanno numerosi anni di precariato sia nella scuola statale che in quella paritaria.
Infatti, nelle graduatorie interne, il punteggio prestato nella scuola paritaria non viene considerato e, quello prestato quale docente precario presso la scuola statale, vale 3 punti in luogo di 6.
A seguito delle numerose pronunce che hanno stabilito la parità di trattamento tra docenti precari e stabilizzati, lo studio propone ricorso avverso il punteggio attribuito nelle graduatorie interne di istituto: si pensi che, nei trasferimenti, il punteggio pre-ruolo viene valutato 6 punti (ovvero il pre-ruolo viene valutato come il servizio di ruolo), mentre nelle graduatorie per l’individuazione dei perdenti posti, vale la metà.
La normativa interna ed il CCNI Scuola, sono contrari ai principi di non discriminazione stabiliti dalla normativa dell’Unione Europea e cristallizzati da numerosissime sentenze dei Tribunali Italiani oltrechè dalla Corte di Cassazione.
Il ricorso ha come obiettivo:
Lo studio legale proporrà un ricorso singolo innanzi al Tribunale del Lavoro.
Il ricorso è rivolto a docenti già inseriti in terza fascia delle Graduatorie di circolo e di istituto appartenenti alle seguenti categorie:
Il ricorso è rivolto ai docenti assunti a tempo indeterminato che hanno svolto:
– Servizio non di ruolo nella scuola statale e/o paritaria.
Le adesioni sono aperte.
L’adesione al ricorso ha un costo di euro 500,00 comprensiva di Iva e Cpa, oltre al costo del contributo unificato, pari ad euro 259,00 (il costo del contributo unificato va corrisposto soltanto nel caso in cui il reddito familiare del ricorrente e dei familiari conviventi superi la cifra di euro 34.8107,72
E’ prevista una scoutistica per coloro che sono iscritti all’associazione “Consulenza Scuola”.
N.B. Il mancato invio di tutta la documentazione determina l’impossibilità di procedere al ricorso e lo studio legale è sollevato da qualsiasi responsabilità in caso di mancato invio della documentazione nei termini richiesti.
In caso di esito negativo del ricorso, il Tribunale potrebbe condannare il ricorrente alla refusione delle spese legali nei confronti del MIUR: in altre circostanze, in caso di rigetto, le spese sono state compensate visti i precedenti giurisprudenziali favorevoli, ma non è possibile a priori escludere tale eventualità.
Avv. Antonio Rosario Bongarzone
Avv. Paolo Zinzi
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