A seguito delle numerose pronunce che hanno stabilito il valore abilitante di diversi titoli come di seguito riepilogate, lo studio legale ha aperto le adesioni ai ricorsi singoli innanzi al Giudice del Lavoro in favore di:
Al ricorso possono partecipare tutti i laureati che abbiano conseguito la Laurea con i 24 Cfu e che abbiano accesso ad una determinata classe di concorso e che siano già inseriti nella 3a fascia delle graduatorie di circolo e di istituto.
In ogni caso possono aderire al ricorso anche coloro che NON sono inseriti in 3a fascia delle Graduatorie di circolo e di Istituto ma, in tal caso, il Tribunale potrebbe eccepire una carenza di interesse ad agire ma, in altri casi, i Tribunali hanno accordato le richieste di inserimento in 2a fascia anche in favore di coloro che non erano inseriti in 3a fascia.
In tutti i casi bisognerà produrre una apposita istanza di inserimento – anche tardiva – nella 2a fascia utilizzando il modello A3 ed allegare, nella domanda di aggiornamento anche la dichiarazione come segue avendo cura di conservare la documentazione inviata e copia della ricevuta di invio della richiesta ed allegarla nel plico per l’adesione al ricorso.
E’ altresì lesivo dei diritti dei docenti che hanno conseguito il titolo di abilitazione all’estero ma all’interno dell’Unione Europea.
I titoli di abilitazione conseguiti all’estero, alla luce della normativa dell’Unione Europea, consentono lo svolgimento della professione di docente su tutto il territorio dell’Unione.
Lo studio legale si occupa della tutela degli abilitati all’estero proponendo numerose iniziative volte ad ottenere l’accesso al ruolo.
Il ricorso ha come obiettivo principale quello di ottenere un provvedimento che accerti l’illegittimità dei provvedimenti amministrativi di aggiornamento delle graduatorie nella parte in cui esclude le categorie sopra indicate. A titolo esemplificativo lo studio legale si occupa della tutela degli abilitati all’estero proponendo numerose iniziative volte ad ottenere l’accesso al ruolo ricordando che il primo passaggio obbligato è quello di procedere con il Ricorso avverso il Silenzio-inadempimento serbato dall’Amministrazione una volta che siano trascorsi 4 mesi dal momento della presentazione dell’istanza di riconoscimento del titolo estero al Miur.
Il ricorso è stato attivato alla luce dei recenti pronunciamenti giurisprudenziali che hanno consentito a numerosi ricorrenti di partecipare alla fase transitoria del concorso 2018, quello cioè riservato ai docenti abilitati all’insegnamento.
Per partecipare al ricorso è necessario inviare una apposita istanza di inserimento – anche tardiva – nella 2a fascia utilizzando il modello A3 ed allegare, nella domanda di aggiornamento anche la dichiarazione come segue avendo cura di conservare la documentazione inviata e copia della ricevuta di invio della richiesta ed allegarla nel plico per l’adesione al ricorso.
Il ricorso ha come obiettivo:
a) l’accertamento del valore abilitante dei titoli in possesso del ricorrente ed il consequenziale inserimento in seconda fascia delle Graduatorie di circolo e di Istituto.
Lo studio legale proporrà un ricorso singolo innanzi al Tribunale del Lavoro.
Il ricorso è rivolto a docenti già inseriti in terza fascia delle Graduatorie di circolo e di istituto ovvero a docenti non inseriti in terza fascia appartenenti alle seguenti categorie:
Se ho aderito, anche con un altro legale, ad un ricorso per l’inserimento in Gae o in seconda fascia innanzi al Tar o al Presidente della Repubblica, posso ugualmente partecipare a questo ricorso?
Sì. E’ possibile aderire al ricorso.
Le adesioni sono aperte
L’adesione al ricorso ha un costo di euro 500,00 comprensiva di Iva e Cpa, oltre al costo del contributo unificato, pari ad euro 259,00 (Il costo del contributo unificato va corrisposto soltanto nel caso in cui il reddito familiare del ricorrente e dei familiari convienti superi la cifra di euro 34.8107,72)
E’ prevista una scontistica per coloro che sono iscritti alle associazione “MSA e Consulenza Scuola“.
N.B. Il mancato invio di tutta la documentazione determina l’impossibilità di procedere al ricorso e lo studio legale è sollevato da qualsiasi responsabilità in caso di mancato invio della documentazione nei termini richiesti.
In caso di esito negativo del ricorso, il Tribunale potrebbe condannare il ricorrente alla refusione delle spese legali nei confronti del MIUR: in altre circostanze, in caso di rigetto, le spese sono state compensate visti i precedenti giurisprudenziali favorevoli, ma non è possibile a priori escludere tale eventualità.
Avv. Antonio Rosario Bongarzone
Avv. Paolo Zinzi
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