A seguito dei numerosi provvedimenti giurisprudenziali che hanno statuito il diritto al riconoscimento del servizio militare dei servizi ad esso equiparati ai fini dell’attribuzione del punteggio, lo studio legale ha aperto ricorsi tutto il territorio nazionale per chiedere il riconoscimento di detto titolo.
Infatti, i ricorrenti che hanno prestato servizio militare obbligatorio, ovvero servizi ad esso equiparati, hanno diritto all’attribuzione di un punteggio maggiore fino a 12 punti.
Il ricorso, ha come obiettivo principale quello di accertare e dichiarare l’illegittimità della condotta del ministero nella parte in cui esclude il riconoscimento, fini del punteggio, del servizio militare.L’attribuzione di maggior punteggio potrebbe significare, necessariamente, maggiori sbocchi professionali in ordine all’accesso all’insegnamento in quanto potrebbero essere scavalcati docenti con punteggio più alto.
E’ possibile aderire al ricorso a tutti coloro che hanno svolto il servizio militare di leva obbligatorio espletato dopo il conseguimento del titolo valido per l’accesso all’insegnamento, sia per la classe di concorso in materia che sul sostegno.
Per partecipare al ricorso Ë necessario essere in possesso di un certificato che attesti lo svolgimento del servizio militare di leva obbligatorio o servizio ad esso equiparato conseguito successivamente al diploma, ovvero alla laurea, ovvero un titolo di abilitazione,. che consente l’accesso all’insegnamento.
Il ricorso ha come obiettivo:
Lo studio legale proporrà un ricorso singolo innanzi al Tribunale del Lavoro.
Il ricorso è rivolto a docenti già inseriti in Gae, ovvero seconda fascia o terza fascia delle Graduatorie di Circolo e di Istituto ovvero nelle GPS che hanno svolto
– in costanza di nomina
– ovvero precedentemente o successivamente, il servizio militare di leva obbligatorio ovvero servizi ad esso assimilati;
– successivamente al conseguimento del diploma, laurea o altro titolo abilitante che consente l’insegnamento.
Le adesioni sono aperte.
L’adesione al ricorso ha un costo di euro 300,00 comprensiva di Iva e Cpa, oltre al costo del contributo unificato, pari ad euro 259,00 (il costo del contributo unificato va corrisposto soltanto nel caso in cui il reddito familiare del ricorrente e dei familiari conviventi superi la cifra di euro 34.8107,72) per l’instaurazione del giudizio.
Soltanto in caso di esito positivo del ricorso sarà richiesta una ulteriore cifra pari ad euro 350,00.
N.B. Il mancato invio di tutta la documentazione determina l’impossibilità di procedere al ricorso e lo studio legale è sollevato da qualsiasi responsabilità in caso di mancato invio della documentazione nei termini richiesti.
In caso di esito negativo del ricorso, il Tribunale potrebbe condannare il ricorrente alla refusione delle spese legali nei confronti del MIUR: in altre circostanze, in caso di rigetto, le spese sono state compensate visti i precedenti giurisprudenziali favorevoli, ma non è possibile a priori escludere tale eventualità.
Avv. Antonio Rosario Bongarzone
Avv. Paolo Zinzi
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