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Riconoscimento Titoli Esteri: Conferma del Consiglio di Stato

Riconoscimento dei titoli esteri su materia: il Consiglio di Stato conferma le decisioni positive del TAR Lazio

Importanti sviluppi per i docenti che hanno richiesto il riconoscimento dei propri titoli conseguiti all’estero: il Consiglio di Stato ha confermato le decisioni positive già pronunciate dal TAR Lazio, rafforzando ulteriormente il diritto dei professionisti dell’istruzione a ottenere un trattamento conforme alla normativa europea.

Vari docenti, seguiti dallo studio B&Z di RicorsiScuola, avevano conseguito in Romania il titolo di abilitazione all’insegnamento ed a seguito di diniego della pratica avevano presentato ricorso contro il provvedimento negativo del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Il Mim, che aveva respinto la sua istanza di riconoscimento adducendo presunte carenze documentali, tra cui l’assenza della cosiddetta “Adeverinta” e della legalizzazione dei certificati tramite apostille, è risultato soccombente sia in primo che in secondo grado almeno in fase cautelare. Il TAR Lazio, con plurime decisioni cautelari e anche con sentenza n. 4240/2024, aveva già accolto il ricorso, dichiarando illegittimo il rigetto e ribadendo l’obbligo del Ministero di valutare i titoli presentati in modo concreto, anche attraverso l’adozione di misure compensative previste dalla Direttiva 2005/36/CE.

La conferma del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato, esaminando l’appello cautelare proposto dal Ministero, ha pienamente confermato quanto stabilito dal TAR Lazio. La pronuncia rafforza principi fondamentali come la libera circolazione dei professionisti nell’Unione Europea e la proporzionalità delle misure richieste per il riconoscimento dei titoli esteri. In particolare, il Consiglio ha ribadito che l’appello non è fondato ritenendo assorbenti i motivi delle decisioni di primo grado e dunque:

  • L’assenza di documenti formali non giustifica un rigetto automatico: “La mancanza di documenti come l’Adeverinta non può essere considerata ostativa al riconoscimento della qualifica professionale senza una verifica sostanziale delle competenze del richiedente.”
  • Necessità di misure compensative: Quando esistono discrepanze tra i percorsi formativi, il Ministero è tenuto a valutare misure compensative per colmare eventuali differenze, garantendo al tempo stesso la conformità agli standard richiesti in Italia.
  • Rispetto dei termini procedurali: La Direttiva europea impone che eventuali richieste di integrazione documentale siano effettuate entro tempi certi e che i procedimenti si concludano in modo tempestivo.

Implicazioni per i docenti

Questa conferma del Consiglio di Stato rappresenta un risultato di grande rilievo per tutti i docenti che hanno conseguito la loro abilitazione o specializzazione all’estero. Viene definitivamente sancito il diritto a un esame sostanziale delle loro competenze, evitando che cavilli formali possano pregiudicare il loro riconoscimento professionale.

Il ruolo dello Studio Legale

Il nostro studio legale si è impegnato con determinazione per far valere i diritti dei docenti in questa vicenda, ottenendo risultati che ora trovano pieno riconoscimento anche in sede di Consiglio di Stato.

Se hai bisogno di assistenza legale per il riconoscimento del tuo titolo estero o desideri maggiori informazioni sulle procedure previste dalla normativa europea, contattaci subito. Siamo a tua disposizione per aiutarti a ottenere giustizia e il riconoscimento dei tuoi diritti.

Ti invitiamo a chiedere informazioni per l’adesione al ricorso per il recupero delle Ferie e della Carta docente:

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