Personale Docente ed ATA : chiarito il diritto di essere inseriti nel gradone stipendiale 3 – 8

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Personale Docente ed ATA : chiarito il diritto di essere inseriti nel gradone stipendiale 3 – 8

Personale Docente ed ATA : chiarito il diritto di essere inseriti nel gradone stipendiale 3 – 8. Possono richiedere scatti stipendiali ed arretrati anche i docenti e Ata assunti nel 2015 con la “Buona scuola” (L. 107/2015)

In merito la Corte di Cassazione ha sciolto ogni dubbio ribadendo la legittimità delle richieste del personale scolastico con almeno un anno di precariato ed assunzione a TI dopo il 2011

La tesi degli avvocati Bongarzone e Zinzi di ricorsiscuola.it ha trovato pieno riscontro con quanto stabilito dalla Corte di Cassazione che in sostanza ha riconosciuto il diritto di docenti e personale ATA, immessi in ruolo dopo il 2011 e con almeno un anno di precariato, ad essere collocati nel cosiddetto gradone 3-8, successivo al gradone 0-2, ovvero quello iniziale.

Ma lo scatto stipendiale non è garantito in automatico dall’amministrazione ed è necessario aderire ad un ricorso ad hoc per vantare il risarcimento di tutte le somme illegittimamente decurtate o non riconosciute.

A tal proposito i legali della B&Z società tra avvocati, hanno predisposto ricorsi riservati al personale scolastico interessato al fine di tutelare il diritto di accesso ai “gradoni” stipendiali di fascia maggiore ed il recupero delle somme comunque spettanti.

Scopri come partecipare al Ricorso Recupero Gradone Stipendiale 0-2

In effetti, il diritto ai docenti ed al personale ATA è stato pienamente riconosciuto ed il vantaggio economico derivante scaturisce dalla sommatoria delle differenze retributive non percepite e dalla mancata fruizione degli scatti stipendiali. Insomma quanto risparmiato dal Ministero è un diritto degli insegnanti e del personale tecnico amministrativo.

In buona sostanza il ricorso, che trova piene basi giuridiche anche in virtù della pronuncia della Cassazione, consente ai docenti ed al personale ATA immessi in ruolo dopo il 2011 e con almeno un anno di precariato di accedere al cosiddetto gradone 3-8 ed ottenere il risarcimento di tutte le somme illegittimamente decurtate o non riconosciute.

Nella condizione di poter vantare tale diritto anche le migliaia di docenti immessi in ruolo nel 2015 in forza alla legge 107/ 2015, la cosiddetta “Buona Scuola” che hanno la possibilità di recuperare tutti gli incrementi stipendiali derivanti dalla mancata applicazione dello scatto stipendiale al terzo anno.

Gli interessati possono ricorrere gratuitamente se rientranti nelle condizioni economiche stabilite per legge e con una dichiarazione dei redditi non superiore agli 11mila euro. Scopri maggiori informazioni per ricorrere gratuitamente con ricorsiscuola.it

Di seguito alcune indicazioni per aderire al ricorso.

Chi può partecipare al ricorso?

Al ricorso possono aderire Docenti e personale ATA con contratto a tempo indeterminato sottoscritto successivamente al 2011. Ma è necessario aver prestato almeno un anno di precariato (ovvero aver svolto una supplenza per 180 gg) precedentemente al 2011 e quindi almeno nell’a.s. 2010.

Presso quale Tribunale verrà presentato il ricorso?

Il ricorso verrà presentato presso il tribunale territoriale competente e sottoposto all’attenzione del Giudice del Lavoro. Il ricorso sarà “ad personam”
Quali somme si possono recuperare?
Si ha diritto al recupero delle somme derivanti dalla mancata progressione stipendiale.

Su quali basi si fonda il ricorso?

Il ricorso predisposto oltre a basarsi su leggi di carattere generale che assicurano l’equità di trattamento per i lavoratori sarà fondato anche sulla sentenza della Corte di Cassazione che di fatto si è pronunciata circa il diritto dei docenti e del personale ATA ad essere inseriti nel gradone successivo a quello iniziale. Tale considerazione è comunque valida per coloro che sono entrati in ruolo dopo il 2011

Quanto costa?

La proposizione del ricorso ha un costo di euro 100,00. Soltanto in caso di esito positivo del ricorso stesso sarà chiesto un ulteriore piccolo contributo, comunque stabiliti nel contratto.

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