Il Consiglio di Stato, con la recentissima ordinanza del 12.11.2018, ha rimesso nuovamente all’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato la questione dell’inserimento in Gae dei Diplomati Magistrali.
I docenti precari coinvolti nel lungo contenzioso dell’inserimento nelle Gae – Graduatorie ad esaurimento, potrebbe giocare favorevolmente.
Proprio in questi giorni in cui tutti i docenti sono alle prese con l’invio delle domande e con l’adesione ai ricorsi (vedi quali iniziative
giudiziarie ha attivato lo studio, il Consiglio di Stato ha nuovamente rimesso in discussione l’ingresso nelle Gae dei diplomati magistrale.
Così si legge nella decisione del Consiglio di Stato che ha, nuovamente, inserito in Gae i docenti: “Considerato che, sulla questione prospettata nel merito, sussiste già ed è nota al Collegio la sentenza dell’Adunanza plenaria di questo Consiglio n. 11/2017, in virtù della quale il mero possesso del diploma magistrale, ancorché conseguito entro l’a.s. 2001/2002, non costituisce titolo sufficiente per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento – GAE del personale docente e educativo, istituite ai sensi dell’art. 1, co. 605 della l. 296/2006;
Considerato che la sentenza qui appellata, resa in forma semplificata, ha respinto l’impugnazione attorea con specifico riferimento alla citata pronuncia;
Considerato nondimeno che il Collegio, su istanza di parte, ritiene di dover rimettere nuovamente all’Adunanza plenaria di questo Consiglio, con separata ordinanza ed ai sensi dell’art. 99, co. 3, c.p.a., la questione inerente all’iscrizione nelle GAE dei soggetti muniti di detto diploma magistrale, poiché ravvisa, nella prospettazione attorea, l’esigenza d’una rimeditazione sul punto di diritto affermato e dianzi citato;
Considerato, al contempo e con riguardo alla rimessione dell’interpretazione delle norme implicate all’Adunanza plenaria, che resta attuale l’esigenza cautelare attorea sulla controversia in esame, donde la necessità di sospendere in via provvisoria, fin da subito per la rimessione all’Adunanza plenaria, l’efficacia della sentenza impugnata.” (Cfr. Consiglio di Stato n. 5383/2018).
La questione invita a riflettere in ordine alle battaglie portate avanti dai ricorrenti.
Avv. Paolo Zinzi